È solo un test, ma almeno qualcosa si muove...

Rai sperimenta l'HEVC al 558. Prove tecniche per Rai 4K su digitale terrestre ? di Gianfranco Giardina

Basta una risintonizzazione per agganciare il nuovo canale test di RAI alla posizione 558: è la versione HEVC Main 10 di Rai Sport HD, ma in un formato che sembra pensato per valutare la possibile prossima messa in onda di Rai 4K su digitale terrestre

Rai si muove sulla sperimentazione del codec HEVC. Mentre si attende da un momento all'altro che il Mimit rilasci il nuovo contratto di servizio quinquennale (il MInistro Urso l'ha promesso entro fine giugno), da qualche giorno è comparso nella lista dei canali una strana versione di Rai Sport HD: infatti alla posizione LCN 558 è stato acceso un canale denominato "RAI Sport HD test HEVC".

Il termine "test" parla chiaro: non si tratta di trasmissioni regolari e men che meno il formato di messa in onda corrisponde a qualche cosa che sarà poi confermato in eventuali impieghi futuri del codec più evoluto. In particolare la Rai ha scelto un formato del segnale inconsueto: infatti per questo canale test viene usato il codec HEVC con il profilo Main10 (a 10 bit) al livello 5, che il formato prevede per i segnali 4K, e non a quello 4, che sarebbe da impiegare in trasmissioni HD. Questa scelta - che potrebbe avere una sua sensatezza - porta alcuni TV e decoder pur compatibili con HEVC a non visualizzare correttamente le immagini (può capitare che si senta solo l'audio). In ogni caso è sempre consigliabile una risintonizzazione completa dei canali e in qualche caso un reset completo del TV.

In ogni caso, il formato di messa in onda utilizzato sul 558 è solo un parente di quello utilizzato sui cartelli HEVC Main 10 in onda sul 200. Nella stragrande maggioranza dei casi di problemi di ricezione del 558, il 200 si vede correttamente.

Si studia la fattibilità di Rai 4K su DTT?
Evidentemente - ma è una nostra deduzione - questo test è propedeutico a valutare l'impatto di un'eventuale messa in onda sul digitale terrestre di Rai 4K e a risolvere eventuali problemi di ricezione da parte di singoli apparecchi. Si spiegherebbe così perché sia stato utilizzato il codec al livello 5 per la messa in onda di un canale HD. Potrebbe essere stato scelto Rai Sport HD proprio per avere a disposizioni immagini sufficientemente dinamiche anche per testare la tenuta della codifica ai bitrate soglia.

Non parrebbe, in ogni caso, che ci siano in Rai già progetti concreti e definiti di impiego del codec HEVC in produzione. L'assetto delle trasmissioni Rai del futuro prossimo, infatti, sarà determinato dagli obblighi posti in capo all'emittente pubblica dal nuovo Contratto di Servizio, che potrebbe anche definire la gradualità dell'eventuale passaggio alla modalità trasmissiva DVB-T2.

E se l'HEVC arrivasse prima del DVB-T2?
Di certo il passaggio a HEVC segnerebbe un discreto guadagno qualitativo, sia per la maggiore efficienza del codec sia perché si passerebbe a una codifica a scansione progressiva (le trasmissioni attuali HD sono a 1080i), visto che quella interlacciata non è prevista con il nuovo formato.

In effetti il confronto visivo (non abbiamo fatto un rilievo strumentale) tra il canale 58 codificato in H.264 e il 558 in HEVC si chiude facilmente a vantaggio del secondo: la difficile codifica delle riprese del nuoto in piscina (con i riflessi sull'acqua che sono una vera bestia nera dei codec) è decisamente più risoluta e con meno artefatti di quanto non ci sia sul canale regolare.

Se è vero che un'eventuale messa in onda di Rai 4K sul digitale terrestre richiederebbe certamente la codifica HEVC, potrebbe essere comunque interessante valutare anche il passaggio di qualche canale HD (magari quelli senza carico pubblicitario) al nuovo codec: a parità di qualità, si potrebbe recuperare un po' di banda, preziosa in questa fase. E il passaggio dei singoli canali all'HEVC riguarderebbe solo quelli e non un MUX intero, come il più drastico passaggio al DVB-T2, orizzonte che al momento pare ancora lontano.

E, in definitiva, oramai l'installato compatibile con DVB-T2 tende a coincidere sempre più con quello compatibile con HEVC. E questo potrebbe spingere le emittenti a premere l'acceleratore proprio sul passaggio al nuovo codec invece di aspettare che si creino le condizioni propizie per il varo del DVB-T2.
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