Tribunale blocca cloudflare

Cloudfare ha ricevuto un ordine da un tribunale italiano per bloccare il servizio "IPTV THE BEST" in seguito alle denunce di Serie A e Sky Italia. Il blocco è previsto per tutti i domini web e gli indirizzi IP del servizio, per una manovra che non ha precedenti nel Belpaese. Cloudflare, che si è mostrata sempre restia a prendere provvedimenti contro i siti pirata, ha posto in atto una dura resistenza sostenendo che si limita solo a gestire il traffico web, ma non ha ottenuto quanto sperato.

In passato diversi proprietari di diritti d'autore si erano lamentati che il servizio di CDN (Content Delivery Network) americano faceva poco per contrastare la pirateria, nonostante le numerose notifiche DCMA ricevute. In sua difesa Cloudflare si vede come un intermediario neutrale del traffico che passa dai servizi ospitati e, nonostante i vari richiami subiti, ha sempre mantenuto la sua posizione. Il verdetto del Tribunale di Milano di questi giorni, però, stabilisce un precedente.

Nella fattispecie, Serie A e Sky Italia hanno richiesto un ordine del tribunale per bloccare il servizio IPTV THE BEST attraverso l'interdizione dei vari intermediari di terze parti sfruttati per garantirne la presenza online. Oltre a Cloudflare, sono stati chiamati in causa diversi operatori telefonici come Vodafone, TIM, Wind e Tiscali, ed anche il provider di hosting OVH, con la richiesta di bloccare l'accesso al servizio pirata a prescindere dal nome dominio utilizzato o l'indirizzo IP che utilizza.

Si tratta di una manovra che non ha precedenti in Italia, che non aveva mai bloccato una CDN, e che potrebbe fare da riferimento per ulteriori cause legali che prevedono la violazione del copyright online. Cloudflare si è trovata in disaccordo con la sentenza del Tribunale di Milano in quanto non ospita fisicamente contenuti che violano le leggi sul diritto d'autore. L'azienda, in qualità di CDN, memorizza in una cache i contenuti inoltrando il traffico, e ha sostenuto che il tribunale italiano non avesse le competenze adatte per stabilire la sua colpevolezza.

Una difesa poco efficace, visto che la giustizia italiana ha comunque ritenuto Cloudflare complice di facilitare un'attività che prevedeva la violazione di contenuti protetti da diritti d'autore. Il blocco delle CDN sta diventando una pratica via via più diffusa per stanare la pirateria online, con un precedente già avvenuto nel 2019 in Germania. Il blocco italiano dovrebbe funzionare solo nei confini nazionali, ma ci sono elementi che potrebbero permettere la sua applicazione anche in Europa e nel mondo.
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